ZAFFERA aromatizzata con lo zafferano

La BIRRA ZAFFERA è una birra bionda di ispirazione Scotch Ale. “Ale” è un birra di colore giallo intenso, proveniente dalla Scozia, il suo contenuto alcolico può andare dai 3 ai 10 gradi ed è caratterizzata da evidenti note maltate. Le venature di colore rosso che si evidenziano nella Zaffera sono dovute alla presenza di pistilli di zafferano utilizzati in fase di produzione. La sua schiuma, corposa e persistente, prende una notevole colorazione gialla tipica della spezia e ne rimane piacevolmente profumata.

Di ispirazione SPICED BEER

Esame visivo: birra in edizione limitata stile Spiced beer, aromatizzata allo zafferano di Matellica, si presenta con un colore dorato carico arancione (colore tipico della spezia), con schiuma abbondante e persistente.
Esame olfattivo: emergono le note dolci e di fieno tipiche dello zafferano, seguite da una nota di miele.
Esame gusto: la carbonazione è leggera. In bocca si evidenzia subito una nota speziata (pepe), poi emergono un leggero terroso fieno e miele. Finale secco e amaro, l’amaro tipico dello zafferano.
Stile: Spiced Beer
Fermentazione: alta
Colore: 14
Unità di amaro: 38 IBU
Grado alcolico: 7,5% in volume
Impianto: doppio-tino riscaldamento elettrico-gpl
Acqua utilizzata: calcarea sorgiva, proveniente da una storica sorgente dell’appennino umbro-marchigiano.
Provenzienza materie prime: Inghilterra, Francia, Australia, Germania
Conservazione e servizio: da consumare fresca per gustarne la fragranza ed i profumi, non si giova di invecchiamento. Servire fredda ma non gelata a circa 6/8 °C. Utilizzare il classico bicchiere a coppa o simili.
Contiene glutine.


Abbinamenti consigliati:
Pesce d’acqua dolce arrosto o al cartoccio, formaggio tipo cheddar stagionato, risotto allo zafferano, risotto in bianco con funghi e olio, crostata miele e noci. Abbinamento con sigaro: Millesimato Toscano.


Marchio nato nel 2016 da tre ragazzi tra i 18 e i 27 anni affascinati da questa spezia e intenti nel recuperare un’antica tradizione Matelicese. La coltivazione dello zafferano in questi territori risale infatti al 1300‐1400, come è descritto in alcuni atti notarili trovati dopo molte ricerche nell’archivio notarile di Camerino sezione di Matelica. Qui sono accertate compravendite di zafferano relative a quel periodo, dove il notaio tiene a precisare la località di provenienza della spezia, sottolineando il paese alle falde del monte San Vicino, come per garantire al cliente quella che poi diverrà una denominazione di origine. La latitudine dell’Italia, come quella di Spagna, Grecia, Iran e India è l’ideale per la coltivazione del bulbo del crocus sativus, da cui si ricava uno zafferano di qualità.